* PIETRO ZAMPA E LA RADIESTESIA *

L'Ingegnere Pietro Zampa (Bologna 1877 - Rimini 1944) fu uno dei primi a introdurre la radiestesia in Italia, scienza che, mediante la captazione delle irradiazioni che ogni corpo o ogni sostanza emette, ci permette di scoprire corpi o sostanze nascosti, di conoscere l’ubicazione, l’entità, la natura, la specie e la qualità: e l’influenza che esercitano gli uni sugli altri.
Le irradiazioni sono emanazioni impercepibili, direttamente, dai nostri 5 sensi, che si sprigionano da qualsiasi corpo animale, vegetale o minerale e che si spandono per l’atmosfera.
Tali irradiazioni non sono percepibili dai nostri sensi materiali, salvo da alcuni individui che possono captarle e risentirle direttamente in modi diversi.
La Radiestesia era praticata dalla più remota antichità da popoli che avevano, evidentemente, scoperto questo mezzo per mettersi in comunicazione con l’ignoto.
Pendolo, bacchetta e forcina sono piccoli, modesti e semplicissimi apparecchi che costituiscono quasi tutto l’armamentario dei Radiestesisti.
Il più noto ed il più usato è la forcina o bacchetta, adoperata specialmente dai Rabdomanti, l’altro, il pendolo, di cui oggi parecchi cominciano a servirsi, è un istrumento di recente introduzione quantunque sembra che gli antichi Egizi, e persino gli Orientali, lo usassero con grandissimo successo..

La mente di Zampa, aperta a tutte le possibilità, aveva afferrato l'essenza occulta di questa scienza apparentemente magica, trasponendo le sue conoscenze nel manuale "Elementi di Radiestesia" che, dalla prima impressione del 1940, ebbe numerose edizioni rivedute e corrette fino ad arrivare a quella che è, al momento, l’ultima ristampa datata 2017.
L'autore è ricordato anche per avere brevettato un pendolino di sua invenzione (vedi).


A sinistra la copertina della terza edizione (Ed. Giulio Vannini - 1941), a destra, in quarta
di copertina, gli annunci delle uscite di due romanzi polizieschi, basati sulla Radiestesia.

Infatti Zampa pose anche in forma narrativa i principi esposti nel suo manuale pubblicando, sempre per le edizioni Giulio Vannini, "Il tesoro dei Roccabruna" (1940) e "Espiazione" (1941), primi esempi di gialli parascientifici italiani.




Pagine pubblicitarie poste all'interno dei libri

Gli invenduti della prima edizione di "Il tesoro dei Roccabruna" sono stati rimessi in vendita negli anni cinquanta rimuovendo l’anno fascista dalla copertina e dal frontespizio.
Sul dorso e sulla quarta di copertina è stata applicata una pecetta editoriale con la variazione del prezzo.



Chiudiamo l'articolo con l'immagine di un antico pendolo, manufatto estremamente raro e ricercato databile tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, appartenente alla prestigiosa collezione dell'Avv. Alessandro Sada.