* STESSO GIALLO STESSO MARE *
Pensieri a ruota libera sul giallo come lettura ideale per le vacanze.
(Testo di Loris Rambelli)

Come si sa, nei primi anni Trenta del secolo scorso, l'editore Arnoldo Mondadori, all'approssimarsi delle ferie, oltre ai Libri Gialli e ai Gialli Economici, formiva ai lettori una scorta supplementare di misteri e di emozioni con Il Supergiallo, raccolta di cinque o sei romanzi, inizialmente di uno stesso autore, poi di autori vari e di diversa nazionalità (Ezio D'Errico e Giorgio Scerbanenco, fra gli italiani). Il volume dedicato a Simenon (Il Super-Romanzo, con occhio di riguardo per lo scrittore belga, qualcosa di più di un semplice giallista) portava in copertina la dicitura Il Super-Romanzo delle vacanze.


Supplemento ai "Gialli Economici", n. 19, 8 luglio 1934.

- È tutto pronto per la partenza verso i luoghi di villeggiatura? Al mare, in montagna o in centri termali? Avete fatto le valigie? Non dimenticate i gialli! - raccomandava Mondadori nella quarta di copertina di un Giallo Economico del 1939.


"I Gialli Economici", n. 145, 23 luglio 1939.

La moda del giallo si inserì nelle consuetudini vacanziere degli italiani, dapprima riservate alla borghesia, poi, nel dopoguerra, accessibili anche ai ceti popolari.
Ancora nei primi anni Settanta gli acquirenti delle creme solari Nivea ricevevano in omaggio un romanzo giallo (di Longanesi, se non ricordo male), ma il migliore abbronzante restava sempre il classico Giallo Mondadori.


In "Duepiù", agosto 1970.

E quando, nel 1973, si volle dare vita ad un festival del giallo con l'adesione di importanti case editrici come Mondadori, Garzanti, Rizzoli e il coinvolgimento di operatori del cinema e della televisione, il progetto si concretizzò a Milano, ma la riviera romagnola sembrò offrire la cornice ambientale più adatta. E Cattolica divenne la capitale italiana del giallo. Presso il suo Centro Culturale Polivalente si costituì il primo fondo di documentazione di letteratura poliziesca.

Al Gran Giallo Città di Cattolica partecipò l'esordiente Loriano Macchiavelli, che raccontava l'aneddoto (un po' ci giocava, naturalmente, da uomo di teatro qual era) di come fosse diventato romanziere durante una vacanza in terra di Spagna.

La Costa Brava era una cosa meravigliosa. Ci eravamo arrivati in Cinquecento, mia moglie e io; e quando tiriamo fuori le valigie, mia moglie comincia a gridare che io sono un delinquente! Volutamente avevo lasciato a casa la borsa con dentro i suoi libri gialli perché li odiavo e quindi subdolamente l'avrei costretta a leggere altre cose. Non era vero: io non avevo dimenticato niente, lei li aveva dimenticati. Per amor di pace, le promisi che mentre lei era in spiaggia, io, che odio il mare (questo sì che lo odio), a casa le avrei scritto un capitolo al giorno di un romanzo poliziesco perché la sera potesse leggerlo prima di addormentarsi.

E così, di fronte al mare in cui, più di centovent'anni prima, era precipitato l'aeronauta bolognese Francesco Orlandi a bordo del suo pallone volante (la Provvidenza lo salvò da una morte che sembrava inevitabile, scrisse il "Diario de Barcelona" del 29 ottobre 1850), nacque il questurino bolognese Sarti Antonio. E nacque anche lo studente Rosas, il cui nome deriva dalla località di Roses sul golfo omonimo della Costa Brava.


Il pallone di Orlandi.


Il primo Sarti, 1974.

Il Gran Giallo Città di Cattolica, ribattezzato con il nome di Mystfest, assunse un carattere sempre più internazionale, fu l'evento di spicco dell'Oceano Adriatico, per dirla con Leonardo Cemak, che, negli anni Novanta ne disegnò i manifesti utilizzando lo stereotipo di Fantomas.


Manifesto per la XV edizione del Mystfest, 1994.

Vacanza al mare e lettura di romanzi polizieschi hanno formato un binomio inscindibile, sul quale si richiama l'attenzione del lettore nel periodo estivo, quando sulle pagine dei giornali i fatti della politica scarseggiano e abbondano invece, enfatizzati, i delitti reali della cronaca nera e quelli fittizi della narrativa gialla. Succedeva già nell'Ottocento, il fenomeno è assai antico.
Espressioni come brividi sotto l'ombrellone, o delitti in spiaggia sono ormai diventate luoghi comuni. Il 20 maggio 1987, in occasione dell'imminente uscita del numero duemila del Giallo Mondadori, "Il Messaggero" di Roma titolava un articolo di Paolo Peluffo, facendo la parodia di una nota canzone degli anni Sessanta di Piero Focaccia, Stesso giallo stesso mare.

1 Luglio 2021