* I VAMPIRI DI LORD BYRON *

Nel maggio del 1816 Lord George Byron, accompagnato dal suo segretario, nonchè medico personale, John William Polidori, invitò Percy Bysshe Shelley, la sua futura moglie Mary Wollstonecraft Godwin e Claire Clairmont, sorellastra di Mary e all'epoca amante di Byron, a passare l'estate, suoi ospiti, a Villa Diodati.
A causa della pioggia incessante i convenuti passarono il tempo leggendo storie di fantasmi, come l'antologia "Fantasmagoriana", composta da otto racconti tedeschi di stile gotico, o il romanzo "Vathek" di William Beckford, fino a quando Byron propose di indire una gara il cui vincitore sarebbe stato colui o colei che fosse riuscito a scrivere la storia più paurosa.
Soltanto due riuscirono a portare a termine tale sfida: Mary, che creò le basi per il suo celebre romanzo "Frankenstein", e Polidori, che partito da un frammento scritto da Byron fece nascere il personaggio del vampiro Lord Ruthven nel racconto "The Vampyre: a Tale".

Tale racconto fu pubblicato, per la prima volta, nel 1819 sulla rivista "New Monthly Magazine" edita da Henry Colburn.
Per un grossolano errore l'opera fu attribuita a Lord Byron, che prontamente però ne smentì la paternità, ma ormai il danno era fatto e per diversi anni, nelle varie traduzioni, Byron continuò ad essere citato come autore, compresa la prima edizione italiana stampata nel 1831.

Nel 1820 Lo scrittore francese Charles Nodier pubblicò il romanzo "Lord Ruthwen, ou Les Vampires", ampliando le gesta del vampiro creato da Polidori (da notare il cambio, nel nome, della V in W).

Se "Il Vampiro" di Polidori nel 1831 veniva ancora accreditato, in Italia, a Byron, non c'è da stupirsi che quello di Nodier, tradotto ben 5 anni prima e riportando nel titolo il nome del medesimo personaggio, incappasse nel medesimo errore.