* AUTORI DIMENTICATI: WALTER BERG *
di Lorenzo Granchelli

"Tom, americano al cento per cento, esclamò cadendo dall’impalcatura: - Damn it! Nei suoi panni, un cinese, rispettoso delle convenienze, non avrebbe aperto bocca. Un berlinese... non è conveniente riferire ciò che avrebbe detto un berlinese."

Sono le prime righe di "Attentato all'Yellow Express", traduzione italiana di Isa Ferrari Predelli dell’originale "Attentat auf den Yellow Express", il primo romanzo di un giovane scrittore tedesco, Walter Berg, scritto nel 1933.

Berg era nato 23 anni prima in Germania, in una cittadina della Renania settentrionale, Belefield, il 10 ottobre del 1910.

Si sono perse nelle nebbie del tempo le tracce dei suoi trascorsi renani e le poche notizie che si hanno di lui, lo dipingono come "Kaufmann", una persona in affari forse dedita al commercio, trasferitasi nel frattempo presso Altenburg, una piccola cittadina della Turingia.

Foto 1. Altenburg (Turingia), Johannisstraße. Un’abitazione al numero 41 di questa via è stata la residenza dello scrittore per un certo periodo della sua vita.

Berg, fin da giovane coltiva una doppia passione, per la narrativa e per l’America, che lo porterà a scrivere alcuni romanzi, otto in tutto, tra storie d’avventura e mystery.

Le trame a sfondo giallo-avventuroso, discendenti del western moderno e del banditismo dei gangster, si sviluppano nello scenario di una immaginifica America, dove si intrecciano le vite di personaggi spesso stravaganti, di varia natura e provenienza; cinesi, russi, tedeschi, italiani, misti americani.

Certamente affascinato dal clima delle Dime-Novels, i suoi romanzi rivelano un’atmosfera da "last frontier", pervasa da bellimbusti che hanno lasciato il cinturone per mettere le pistole nelle fondine sotto le ascelle.

Un America immaginata, letta, raccontata o per lo più, sognata.

Berg arriva in Italia nella primavera del 1937, con due romanzi pubblicati a breve distanza l’uno dall’altro nella "Collana Poliziesca" delle Edizioni Minerva S.T.E.M.

Si tratta di "Telefonate che uccidono" e "L’attentato all’Yellow-Express", rispettivamente il numero 9 e 11 della serie.

L’editore, dopo la prima sequenza occupata da opere di Augusto De Angelis, pesca in Germania gli autori che proseguono la collana: Wilton, Alexander e Berg, prima di ulteriori scrittori di lingua tedesca che arricchiranno la serie.

Foto 2. Copertina del numero 9 della Collana Poliziesca delle Edizioni Minerva. L’immagine immortala i due protagonisti principali in una scena iniziale del romanzo. Nel risvolto interno si legge questa nota: "È questo uno dei più impressionanti quadri d'ambiente della malavita di Chicago. Un delitto atroce, che trova il suo terribile vendicatore in un giovane di coraggio indomito e di astuzia che se non fosse volta a fin di bene si potrebbe chiamare infernale. Nello sfondo, l'amore che muove il sole e l'altre stelle porta la sua nota gentile nelle tragiche vicende di questo romanzo, che si legge tutto d'un fiato".

Foto 3. Copertina del numero 11 della Collana Poliziesca delle Edizioni Minerva. Nel risvolto di copertina, l’editore riporta questo inciso: "In America del Nord, la cronaca dei giornali ci narra quasi ogni giorno di efferati delitti compiuti in serie da bande di delinquenti. Una di queste terribili combriccole di gangster è la banda della "Croce Verde", che rende malsicuro tutto il Middle West, e tiene abilmente a bada la polizia, finché un giovane intelligente e ardimentoso, riesce a far piazza pulita salvando in pari tempo il suo amore". Il risvolto si chiude con gli apprezzamenti: "EMOZIONANTE! DILETTEVOLE! AVVINCENTE!".

A queste due uscite, però, Minerva non dà seguito anche se l’autore, prima del ’37, aveva scritto altri tre gialli, "Menschendiebe" (1934), "Der tanzende Dolch" (1935) e "Treffpunkt Grand-Hotel" (1936).

Sembra proprio destinato all’oblio questo giovane scrittore germanico, tuttavia la sua avventura in Italia non finisce qui. Qualcun altro si è interessato a lui. È l’intraprendente Carlo Brighenti che qualche anno dopo, nel 1941, riprende uno dei due romanzi già pubblicati da Minerva, "Telefonate che uccidono" e lo ripubblica, con un nuovo titolo, "Il telefono segreto" all’interno della collana "I Capolavori Polizieschi".

Foto 4. Copertina con il classico effetto cinematografico che caratterizzava la serie. Il volume, finito di stampare il 13 marzo del 1941, venne pubblicato come sesto della nuova numerazione de "I Capolavori Polizieschi" delle Edizioni Attualità di Milano. Brighenti, curatore della collana, non nasconde il suo apprezzamento per lo scrittore. Sulla banda a lato copertina, scrive: "Questo giallo rese celebre nel mondo Walter Berg".

Due anni dopo, nel settembre del 1943, la casa editrice riedita il romanzo, con lo stesso titolo ma con una veste grafica differente. Sebbene il formato sia simile, ora l’opera viene inserita in una collana dal nome "Le Incredibili Avventure".

Foto 5. Copertina de "Il telefono segreto", numero 7 della collana "Le Incredibili Avventure". Medesimo contenuto ma grafica differente, in cui solo il titolo conserva i caratteri originali, sebbene aggiornati.

Brighenti doveva essere stato indubbiamente colpito dall’opera di Berg. Dopo la guerra, continuando anche in proprio l’attività editoriale nel settore del giallo, pubblica per la terza volta lo stesso romanzo in maniera integrale.

Siamo nel 1953, ed è l’Editoriale Ca' D’Este che dà di nuovo alle stampe "Il telefono segreto" all’interno di una collana denominata "I Romanzi Travolgenti" diretta da Giuseppe Pasquale, ma sempre gestita, dietro le quinte, dallo stesso Brighenti.

Foto 6. Immagine di copertina de "Il telefono segreto", numero 10 de "I Romanzi Travolgenti" pubblicato nell’ottobre del 1953. Nel retro del volume il curatore magnifica le doti di autore di Walter Berg: "Le sue pagine hanno l’incalzare sanguigno dell’opera ricchissima di trovate e di motivi. L’ispirazione sorregge questo scrittore quasi in ogni istante senza lacune e senza pause, ma ben difficilmente l’autore trascende nella truculenza. Pare lo trattenga una vena di umorismo sottile e piacevole, quasi stesse ad ammonire che un sorriso non stona nemmeno fra le revolverate. Pochi romanzi come Il telefono segreto, riescono a soddisfare. È un romanzo veramente completo, perfetto, indimenticabile. È indiscutibilmente il capolavoro di Walter Berg".

Il romanzo era stato ristampato in Germania nel 1940 con titolo modificato in: Herr Smith Telefoniert.

Foto 7. Copia della ristampa dalla Casa Editrice Aufwärts di Berlino all’interno della collana economica "Der 30 Pfennig Roman". La serie conteneva altri importanti autori del periodo di lingua tedesca, come Herzog e Zech, oltre agli "stranieri" Conan Doyle, Christie, Rinehart e Q. Patrick.

Berg, dopo alcuni anni di pausa, nel 1941 pubblica il sesto Kriminalroman, "Die Laterne am Steg". Lo scrittore aveva solo 31 anni. È il suo ultimo titolo conosciuto.

Da quel momento in poi, di Walter Berg, giovane scrittore renano trapiantato in Turingia, si sono perse le tracce.

OPERE

– Attentat auf den Yellow-Express. Kriminalroman. Leipzig: Goldmann 1933;
L'attentato all'Yellow Express, "Collana poliziesca" 11, Società Tipografica Editrice Minerva, Milano (1937);

– Mr. Smith telefoniert. Kriminalroman. Leipzig: Goldmann 1933;

– Herr Smith telefoniert. Kriminalroman. Berlin: Aufwärts 1940;
Telefonate che uccidono, "Collana poliziesca" 9, Società Tipografica Editrice Minerva, Milano (1937). Traduzione Giuseppe Piemontese;
Ristampa: Il Telefono Segreto, "I Capolavori Polizieschi" 6, Casa Editrice Attualità, Milano (1941);
Ristampa: Il Telefono Segreto, "Le Incredibili Avventure" 7, Casa Editrice Attualità, Milano (1943);
Ristampa: Il Telefono Segreto, "I Romanzi Travolgenti" 10, Editoriale Ca’ D’Este s.r.l., Milano (1953);

– Menschendiebe. Kriminalroman. Berlin: Auffenberg 1934;

– Westwind. Abenteuerroman. Berlin: Drei Türme 1934;

- Der Einsiedler in den Vogelbergen. Abenteuerroman. Berlin: Drei Türme 1935;

– Der tanzende Dolch. Kriminalroman. Leipzig: Rekord 1935

– Treffpunkt Grand-Hotel. Kriminalroman. Berlin: Auffenberg 1936

– Die Laterne am Steg. Kriminalroman. Leipzig: Wehnert 1941.

BIBLIOGRAFIA

- Kurrschners, Deutscher literatur-kalender 1952. De Gruyter & Co. – Berlin 1952