* SERENDIPITY: O DELLA PALMINA CHE NON FU! *

E poi c’è ancora qualcuno che non crede alla serendipity! Prendiamo un tizio, grande collezionista nonché esperto di letteratura poliziesca che, terminata una massacrante giornata lavorativa, torna a casa, mangia un boccone e poi si mette comodo sul divano a sciropparsi un film giallo italiano degli anni ’40 senza altro scopo che rilassarsi un po’.
Non sta pensando ai libri, a quello che anela o quello che deve arrivargli, segue solo il dipanarsi della trama sul piccolo schermo, magari un po’ insonnolito.
Tutto d’un tratto, come per incanto, uno dei protagonisti estrae dalla tasca interna della giacca un libro giallo. Solo un paio di secondi, una fugace sequenza, ma tanto basta per far drizzare le antenne al nostro stanco teleutente.
Ma come? Quella sembra una "Palmina" Mondadori, sarà mai possibile? Preme il rewind, rivede la scena più volte, per essere certo del titolo a cui corrisponde l’immagine, anche se la sua memoria fotografica ha identificato il pezzo in un istante.

Usando il ralenti vede confermati i propri sospetti: Eureka! trattasi di un titolo di Edgar Wallace. Ma la cover à stata manipolata, di originale resta solo l’illustrazione opera del grande Abbey, invece titolo e autore sono stati modificati per inserirli nel contesto della vicenda. Quindi non abbiamo più l’originale "Cercasi un milione", ma "Il sonno della morte" opera del protagonista del film, uno scrittore di gialli che di nome fa Ugo Redy (notare il vezzo tutto italiano della y per richiamare assonanze straniere).

Allora prosegue nelle ricerche, recupera la scheda del film: "Cortocircuito" (visiona la pellicola) diretto da Giacomo Gentilomo e uscito sugli schermi del bel paese nell’aprile del 1943.

Ma perchè utilizzare una pseudo "Palmina"? La collana era stata sospesa nell’ottobre del 1941 causa le leggi sull’editoria propugnate dal Minculpop.
Certo il tomo essendo provvisto di sovracoperta si presta meglio alle modifiche necessarie per adattarlo alla trama del film. Però scorrendo l’elenco degli sceneggiatori si scopre che uno di questi è Ezio D’Errico, che nella serie ha fatto davvero la parte del leone con ben 15 titoli, ergo l’utilizzo di una collana dove lui è stato così attivo parrebbe la cosa più logica da fare.

Inoltre, spulciando la filmografia del regista, si scopre che già nel 1941 aveva diretto un altro giallo: "Brivido" che, alla faccia delle coincidenze, aveva per protagonista uno scrittore di romanzi gialli che di nome fa Ugo, proprio come quello di "Cortocircuito".
Anche in questo caso tra gli sceneggiatori c’è un giallista, Alessandro De Stefani, che ha fornito anche il soggetto, basato sulla sua pièce teatrale: "Triangolo magico" (apparso per la prima volta nel febbraio 1936 sulla rivista "Il Dramma"). E, guarda caso, anche lui è stato presente sulla collana di Mondadori con due titoli.
Tutto questo per dire come fosse stretto il legame tra i giallisti nostrani del tempo e l’industria cinematografica italiana.

Testo di Tiziano Agnelli


In base ai pochi fotogrammi in cui appare il "pseudobiblion" Il Sonno della Morte, nella pellicola "Cortocircuito", Delitto & Paura ha ricostruito la sovraccopertina che potete visionare cliccando qui.